Storicità, genuinità, precisione e passione. Sono questi gli aggettivi che più rispecchiano l’azienda Pisoni, in Trentino, dedita alla produzione del Trentodoc e distillati (soprattutto grappe) di altissima qualità.
Fratelli Pisoni: una storia lunga 160 anni
Tanta strada è stata fatta dalla famiglia Pisoni, attraversando 3 secoli di storia e superando due guerre mondiali. Le origini della distilleria Pisoni si perdono un po’ nella notte dei tempi, dato che la tradizione vitivinicola è da sempre portata avanti dalle numerose generazioni dei Pisoni, che si sono succedute negli anni. Vi sono notizie risalenti ai tempi del Concilio di Trento che parlano di un certo Carlo Antonio Pisoni, fornitore ufficiale di vini ed acquaviti presso la corte dell’allora Principe Arcivescovo Cardinale Cristoforo Madruzzo.
Poco dopo la prima guerra mondiale, tornano dal fronte Oreste e Giulio Pisoni: due di otto fratelli partiti per la guerra. Spetta a loro rimettere in sesto l’azienda, trascurata da troppo tempo. Si ristruttura la cantina e la piccola distilleria. Ma molto impegno viene pure rivolto alla proprietà agricola esistente ai Masi di Lasino. Oreste e Giulio scendono quotidianamente di buon mattino a “Sarca” per risalire alla sera a Lasino assieme ad una numerosa brigata di altri contadini. Nel corso del 1927 avviene il definitivo trasferimento ai Masi di Lasino.
Le due famiglie di Oreste e Giulio vanno ad abitare nell’antico nucleo abitativo, accanto alla montagna, opportunamente ristrutturato. All’alba della seconda guerra mondiale i Pisoni di Masi di Lasino non sono chiamati, ma Oreste e Giulio sono già anziani ed i figli ancora troppo giovani. Per precauzione si costruisce nella roccia, accanto alla distilleria, un piccolo rifugio antiaereo, che diventerà, anni dopo, la cantina ideale per lo spumante.
Nascono, fra cugini e fratelli Gino, Arrigo e Vittorio, a cui si deve il merito di aver rinnovato nel 1935 la distilleria che, per quei tempi, era già modernissima. A cavallo tra gli anni novanta e primi anni duemila sono i due figli di Arrigo Elio e Giuliano, assieme ai due figli di Vittorio, Andrea e Francesco, a prendere in mano le redini dell’azienda. Nel 2004 viene inaugurata la nuova distilleria e, con l’occasione, si festeggiano i 150 anni dell’azienda.
I “quattro fratelli” sono capitanati da Arrigo, novantenne, responsabile ancora oggi del remuage manuale di tutte le bottiglie di spumante, che riposano in cantina e che riportano la tipica pennellata bianca richiamata nella parte superiore dell’etichetta.
L’arte della distillazione
Pisoni vanta una lunga tradizione nell’arte della distillazione, in particolare nella produzione di grappe di altissima qualità proveniente dalle vinacce delle uve autoctone più coltivate, come Nosiola e Chardonnay. Come si legge nel loro sito le grappe di Pisoni si ispirano alle maestose Dolomiti, che sanciscono lo scorrere del tempo lento (come, di fatto, il tempo che ci vuole a produrre distillati importanti, eleganti ed equilibrati).

Per mantenere costante lo stato di salute delle vinacce, esse vengono contenute in contenitori coperti sotto terra. La stessa attenzione viene riservata agli alambicchi, dove per ogni valvola ci sono ben 53 fascette che controllano lo stato. Le vinacce provenienti dalla vinificazione delle uve vengono poi consegnate nelle mani del mastro distillatore prima che possano “rovinarsi” e perdere la loro essenza aromatica. Dopo la scelta delle migliori vinacce, basata sull’olfatto del mastro distillatore, prende avvio la produzione della grappa: un prodotto trasparente come l’acqua ma che regala inebrianti emozioni.
Dopo un po’ di riposo, la grappa viene diluita con acqua purissima per attenuarne la parte alcolica e la filtrazione e per renderla brillante. Alcune tipologie di grappe meritano un affinamento maggiore ed è per questo che si decide per il loro invecchiamento all’interno di barriques che conferiscono al distillato, oltre ad un piacevole colore ambrato, una maggiore complessità grazie agli aromi estratti dal legno come la vaniglia, il cacao, il tabacco ed il cioccolato. Anche qui i Pisoni adottano un piccolo segreto: usare non solo le botti nuove ma anche quelle provenienti dall’affinamento dei vini.
Spumantizzazione del Trento DOC
Il Trentodoc è uno degli spumanti metodo classico più amati in Italia e nel mondo e i Fratelli Pisoni curano la produzione di ogni bottiglia di bollicina con estremo rispetto, come fosse un tesoro di famiglia.
I Pisoni, tra i primi produttori in Trentino e tra i soci fondatori dell’Istituto Trento Doc, vantano una lunga storia nell’arte dello Spumante Metodo Classico: un’antica tradizione che affonda le sue radici nei primi anni Settanta, quando erano solo poche le aziende trentine che producevano Trentodoc. L’unicità dei prodotti di Pisoni deriva sicuramente dal territorio, quello della Valle dei Laghi: una vallata che profuma di magia, tra Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Un territorio con caratteristiche uniche, che si riflettono sulla raffinatezza di ogni singola bottiglia.
Il periodo di maturazione del Trentodoc di Pisoni varia da un minimo di 24 mesi, mediamente 3 anni, a 80-90 mesi per la Riserva Pisoni, fondamentali per il raggiungimento di una complessità sensoriale importante.
Le bottiglie vengono disposte su speciali cavalletti di legno, i pupitres, che aiutano il corretto svolgimento del remuage: le bottiglie vengono ruotate e scosse con molta cura per 22-24 giorni in modo che il lievito si raccolga nel collo, a ridosso del tappo provvisorio a corona.
Per facilitare la graduale rotazione, ogni bottiglia viene segnata sul fondo con un tratto di vernice bianca che risulta visibile anche sul prodotto finito: un segno distintivo di ogni Trentodoc di Pisoni.