Se arrivi bendato a Rustano di Castelraimondo, in provincia di Macerata, e poi riapri gli occhi è come se fossi fuori dal mondo. Collestefano si trova immersa nei vigneti a 450 metri dal livello del mare. Qui, la famiglia Marchionni ha costruito la sua storia di redenzione. Attraverso il duro lavoro la famiglia acquista nel 1978 un piccolo borgo a metà collina chiamato, da sempre, Collestefano, nella valle del Verdicchio di Matelica. Nel 1998 Fabio Marchionni, figlio dei titolari, imbottiglia la prima annata di Verdicchio di Matelica e inizia a scrivere la sua storia.

Jesi VS Matelica: due espressioni diverse di Verdicchio
Da una parte Jesi e dall’altra Matelica: la diatriba su quale sia la migliore espressione del vitigno autoctono marchigiano Verdicchio parte sempre da qui. Due territori vicini ma completamente diversi. Quella stessa diversità che poi si rivela all’interno della bottiglia. Quando si tira in ballo Matelica si pensa sempre al freddo, ad altitudini più elevate e ad un clima continentale. Un vino, il Verdicchio di Matelica, considerato dai più come un “vino di montagna”.
Secondo l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, sono almeno tre le caratteristiche che distinguono i due verdicchi:
- La prima è di carattere quantitativo poiché la superficie adibita alla coltivazione del Verdicchio a Matelica è dieci volte inferiore rispetto a Jesi;
- La seconda è data dalle condizioni pedoclimatiche, poiché il comprensorio di Matelica è l’unico in tutte le Marche che corre parallelo alla costa Adriatica. Questa morfologia del territorio forma una vera e propria enclave che non permette la comunicazione con il mare e di conseguenza rende il clima di tipo continentale;
- La terza è che la valle di Matelica essendo chiusa e autoreferenziale ha prodotto nel corso del tempo una particolare selezione d’eccellenza del Verdicchio, causata dall’adattamento delle diversissime condizioni pedoclimatiche, che lo rende più fresco, sapido e minerale.
Se dici “Verdicchio di Matelica” dici “Collestefano”

Con 18 ettari vitati a quasi solo Verdicchio (e un po’ di Sangiovese) Collestefano è ormai sinonimo di “Matelica”: un territorio “stretto” proprio come il vino che si produce qui. Sebbene il Verdicchio di Jesi si mostri a chi lo beve multi sfaccettato accorpando su di sé svariati stili, la cosa non può altrettanto dirsi del Verdicchio di Matelica. Questa DOC, infatti, viene spesso descritta, come afferma il giornalista Jacopo Cossater di Intravino attraverso due o tre aggettivi, sempre ricorrenti: minerale, salino o sapido, fresco.
Siamo andati a visitare la famiglia Marchionni, nostri storici collaboratori presenti da tempo all’interno del nostro catalogo e proprietari dell’azienda agricola Collestefano, questa piccola ma famosissima realtà nella valle del Verdicchio di Matelica che quest’anno compie 25 anni di attività.
Dopo l’accoglienza da sempre calorosa e familiare di Fabio, abbiamo visitato il nuovo vigneto di verdicchio Le Prata, destinato quasi esclusivamente per la produzione del Verdicchio Spumante (nato come Extra Brut e oggi diventato un Dosaggio Zero).
Scendendo verso la cantina abbiamo visitato tutti i vigneti che compongono l’azienda Collestefano: il vigneto del capannone: il primo vigneto impiantato dalla famiglia Marchionni nel 1988, a 9 anni dall’acquisto e chiamato così per la presenza di un vero e proprio capannone costruito dal padre di Fabio in occasione delle nozze della sorella; il vigneto dell’orto, circoscritto dalla catena dell’Appennino umbro-marchigiano, a sud dalle montagne dei Sibillini con il Vettore (di 2400 mt circa), e a nord dal monte Catria. Una curiosità molto interessante è la tutela che Fabio riserva ai suoi vigneti. Alla base delle viti oggi si coltivano piante di fragoline per evitare che crescano erbe infestanti e per estirpare dalla radice le malattie della vite e allontanare eventuali parassiti. Ma in vigna Fabio sta testando anche un altro sistema di allevamento inedito nelle Marche chiamato “l’alberata”, che prevede la vite legata ad una pianta di acero.
Dai vigneti la visita è passata alla cantina monitorando tutte le perfette fasi di vinificazione e affinamento del vino, sostando un po’ nell’area dove riposano le bottiglie per la rifermentazione del Metodo Classico e all’interno della cantina storica, dove sono custodite con cura le vecchie annate personali del Verdicchio di Matelica Collestefano. La degustazione dei prodotti di Collestefano è iniziata direttamente in cantina, con l’assaggio dell’ultima annata di Verdicchio direttamente dai nuovissimi serbatoi di acciaio dell’azienda. Ciò che ha completato l’esperienza è stato un meraviglioso pranzo a base di carne al barbecue con annessa vista dei vigneti e delle colline.
L’assaggio di tutta la loro gamma di vini, ha riconfermato ancora una volta la nostra fiducia nei confronti di un produttore che stimiamo a livello personale e professionale. Una sboccatura alla volèe dell’ultima annata del Metodo Classico e la degustazione delle annate vecchie del Verdicchio di Matelica Collestefano ha riconfermato non solo i sentori classici del Verdicchio di Matelica freschi, sapidi, minerali e l’incredibile potenziale evolutivo, ma anche l’amore che nutriamo per questo territorio, per questi prodotti e, non da ultimo, per la politica commerciale adottata da Fabio Marchionni. Nonostante Collestefano sia sinonimo di eccellenza a Matelica, non significa necessariamente che avere prodotti di qualità porti i produttori a rincorrere prezzi sempre più alti.
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